Patologie

Le patologie oculari, più comunemente conosciute come disturbi oculari, possono avere cause diverse: da anomalie genetiche ad abitudini e stili di vita poco sani. Sul medio e lungo periodo possono causare, tra le varie conseguenze, difficoltà visive e anche, nei casi più gravi, la perdita della vista.


Calazio


Si tratta di una piccola neoformazione caratterizzata dall’infiammazione delle ghiandole di Meibomio, che si trovano all’interno delle palpebre e contribuiscono, col loro secreto, alla formazione delle lacrime.

I sintomi tipici sono gonfiore delle palpebre, accompagnato da arrossamento, dolore, secrezione e infiammazione della congiuntiva.
L’entità dal grado di infiammazione della ghiandola e dal numero di ghiandole coinvolte. La dimensione del calazio può variare fino ad essere talmente grande da determinare la chiusura della palpebra.
Generalmente il calazio è legato a disordini alimentari, soprattutto al consumo eccessivo di insaccati, dolciumi, ecc. o in alcuni casi, a difetti visivi non corretti. Inoltre, il calazio soprattutto recidivante è essere associato a blefarite.



Ambliopia (occhio pigro)


È una condizione in cui la funzione visiva di un occhio è ridotta o assente senza che ci siano stati danni oculari organici. È caratterizzata da una riduzione dell’acuità visiva, generalmente da un solo occhio.

Consiste in un deficit dell’apparato visivo: il cervello, non riuscendo a interpretare correttamente le informazioni che gli giungono, disattiva – parzialmente o del tutto – i segnali che provengono da uno dei due occhi. Nei bambini il danno è generalmente reversibile, in linea di massima fino a 4-6 anni, ma sull’età precisa non c’è concordanza della comunità medico-scientifica

L’ambliopia si presenta quando il bambino non usa involontariamente un occhio. Questo avviene quando non vede più a fuoco da un occhio o perché il cervello non riesce più a “combinare” (fondere) le immagini che – in caso di strabismo – provengono dall’occhio deviato con quelle fornite dall’occhio sano o, più raramente, perché alla retina non arrivano affatto segnali visivi.



Strabismo


Lo strabismo è una patologia caratterizzata da un disallineamento degli assi visivi dei due occhi, che non convergono nello stesso punto: gli occhi appaiono guardare in due direzioni differenti.

Lo strabismo si verifica nel 3% circa dei bambini. Se non trattato, circa il 50% dei bambini con strabismo sviluppa perdita della vista dovuta ad ambliopia (riduzione funzionale dell’acuità visiva di un occhio causata dal disuso durante lo sviluppo visivo).
Di solito questo disallineamento è causato dalla debolezza dei muscoli responsabili dei movimenti oculari, di uno o entrambi gli occhi.

Negli stadi iniziali, lo strabismo può causare un disorientamento o una visione sdoppiata. Nel bambino questo mancato allineamento degli occhi, e quindi anche delle immagini percepite, può compromettere il corretto sviluppo delle connessioni nervose tra occhio e cervello. Spesso è conseguenza del cosiddetto “occhio pigro”, o ambliopia.





Cheratite Erpetica


La cheratite erpetica è causata dall’infezione da parte dei virus erpetici quali l’Herpes simplex I (herpes labiale), Herpes simplex II (herpes genitale) e l’herpes zoster. Sono virus a DNA che si localizzano nelle terminazioni e nei gangli nervosi ( virus neurotropi).

Le manifestazioni cliniche sono monolaterali e seguono un andamento temporale specifico; fase di prima infezione, fase di quiescenza, fase della malattia ricorrente.

Nella cheratite da herpes simplex, la fase della prima infezione si realizza blefarocongiuntivite con vescicole, urenti, localizzate sulla cute e sul bordo palpebrale. La congiuntivite è di tipo follicolare ed interessa soprattutto il fornice inferiore; in associazione a ciò il ganglio preauricolare risulta palpabile.

L’interessamento corneale compare, invece, dopo 4-12 giorni ed è caratterizzato da una cheratite superficiale puntata.

Questa cheratite resta sempre monolaterale,

Questa prima fase si risolve in pochi giorni successivamente ai quali la malattia entra nella fase di quiescenza la quale può durare anche molti anni. Basta un evento scatenante quale, stress, defedazione da stati patologici ecc, che la malattia ricompare configurando il quadro della fase ricorrente

L’elemento clinico caratteristico di questa fase è l’ulcera corneale dendritica, la quale si presenta sotto forma di una o più ulcere epiteliali, confluenti a formare un dendrite, di colorito grigio con aspetto ramificato e bordi edematosi a localizzazione centro-paracentrale.

 

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Glaucoma


Il Glaucoma è una malattia oculare caratterizzata da un danno progressivo delle fibre nervose del nervo ottico con conseguente modificazioni strutturali della papilla, e alterazione del campo visivo.

La principale causa di danno al nervo ottico è l’aumento della pressione endoculare a cui si associa una ridotta irrorazione del nervo ottico stesso. La pressione endoculare, i cui valori normali sono compresi tra 11 mmHg e 20 mmHg, aumenta perché l’umore acqueo, liquido secreto dal corpo ciliare sito all’interno dell’occhio, o è prodotto in eccesso, o incontra un’anomala difficoltà a defluire attraverso le normali strutture.

Noi percepiamo un oggetto che fissiamo insieme a tutto ciò che lo circonda: l’area complessivamente percepita costituisce il campo visivo. L’immagine viene trasmessa dalla retina al cervello tramite il nervo ottico, che si può paragonare a un cavo elettrico contenente milioni di fili. Ciascuno di essi trasporta le immagini relative a una parte del campo visivo: le traduzioni di questi segnali bioelettrici vanno a costituire l’immagine nella sua interezza.

Tuttavia, l’aumento della pressione danneggia irreparabilmente i neuroni che trasportano il segnale bioelettrico; dunque è come se si logorassero. Inizialmente il danno colpisce i “fili” che trasportano le immagini relative alla periferia del campo visivo: chi è malato continua a vedere l’oggetto che fissa, ma non si accorge che l’area visiva periferica si sta riducendo progressivamente (con perdita della visione laterale). Da ultimo vengono lesi anche i “fili” che provengono da quella zona della retina con cui si fissano gli oggetti (macula) e, se il glaucoma non viene trattato con successo, si riduce l’acuità visiva fino alla cecità completa (danno del fascio di fibre nervose papillo-maculari).

 

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Cataratta


La Cataratta consiste in una opacizzazione del cristallino. Il cristallino è una lente biconvessa con potere diottrico variabile posta all’interno del bulbo oculare.

La cataratta è la causa più frequente di ipovisione in età adulta.

La classificazione di tale patologia è eseguita in base all’età di insorgenza e alla presenza di fattori che possono averla determinata: si parla di cataratta congenita, cataratta senile, cataratta complicata e cataratta secondaria.

L’opacizzazione del cristallino è causata da un’alterazione della struttura microscopica dei componenti della lente. Le teorie sorte per spiegare tale fenomeno patologico o, per meglio dire, fisiopatologico (più di 2 occhi su 3 vanno incontro ad opacizzazione al di sopra dei 65 anni), sono molteplici, talune anche contraddittorie

È caratterizzata da disturbi visivi che possono avere un’evoluzione più o meno rapida ed essere più o meno invalidanti a seconda dei diversi tipi e stadi di maturazione della cataratta:

Riduzione del visus: È il sintomo che più di frequente pone in allarme il paziente e lo induce a sottoporsi alla visita oculistica. La riduzione delle capacità visive evolve in genere in maniera lenta, nell’arco di mesi o anni, nelle cataratte senili.

Questo disturbo visivo è molto grave per le cataratte congenite bilaterali, ove può condurre ad una ambliopia permanente.

 

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Posizioni anomale del capo


La Posizione Anomala del Capo (PAC) è un atteggiamento che spesso viene assunto da un soggetto colpito da una alterazione oculomotoria per evitare o ridurre la diplopia e per riconquistare una visione binoculare singola. È una posizione capace di riportare gli occhi del paziente fuori dal campo d’azione del muscolo o dei muscoli deficitari.

La PAC è un atteggiamento compensatorio del capo che può comparire anche in patologie non di pertinenza oculistica, pertanto è necessario differenziare le due diverse forme di torcicollo soprattutto al fine di una adeguata terapia. Le PAC possono essere distinte in PAC di origine oculare e PAC di origine extraoculare




Difetti Visivi




Miopia


La miopia è un difetto visivo a causa del quale si vede sfocato da lontano

Nell’occhio normale (emmetrope) i raggi luminosi che provengono dagli oggetti distanti vengono messi a fuoco esattamente sulla retina. Nell’occhio miope, invece, questi stessi raggi cadono davanti alla retina e poi divergono: sulla superficie retinica si forma un’immagine sfocata.

Quanto maggiore è il difetto visivo, tanto minore è la distanza alla quale si vede bene.

In genere la miopia insorge in età scolare, aumenta nel periodo dello sviluppo e tende a stabilizzarsi intorno ai 20-25 anni, aumentando solo lievemente dopo quell’età (se non sono presenti particolari patologie che la fanno peggiorare rapidamente).



Ipermetropia


L’ipermetropia è un difetto di vista che spesso non dà sintomi. Tuttavia è un disturbo che può essere facilmente individuato grazie a una visita oculistica.

Nell’occhio ipermetrope i raggi luminosi provenienti dall’infinito vengono focalizzati al di là della retina (oltre il piano retinico). Questo è dovuto principalmente alla presenza di un bulbo oculare “corto” (ipermetropia assiale), anche se altre particolari condizioni possono esserne causa.

L’occhio ipermetrope può correggere naturalmente, entro certi limiti, il difetto tramite la capacità di messa a fuoco (accomodazione). Infatti può compensare il suo difetto visivo riportando l’immagine sulla regione centrale della retina. Questa compensazione è limitata e può avvenire solo per ipermetropie medio-basse e dipende dal grado di accomodazione disponibile: è massimo in giovane età ma diminuisce con gli anni.



Astigmatismo


L’astigmatismo è un disturbo della vista (ametropia) che comporta una minore nitidezza visiva a causa di una deformazione della superficie della cornea o di un’alterazione delle strutture interne del bulbo oculare.

l’occhio astigmatico vede gli oggetti poco definiti e leggermente distorti: il difetto è presente guardando sia da lontano che da vicino.

Molto spesso chi è astigmatico se ne accorge solo dopo una visita oculistica. Per questo motivo è importante sottoporsi sin da bambini a controlli regolari.

L’astigmatismo non corretto determina l’insorgenza di disturbi derivanti dal continuo cambio di messa a fuoco (accomodazione), nel tentativo di ottenere un’immagine nitida. Tali sintomi consistono in dolori ai bulbi oculari, all’arcata ciliare, affaticamento oculare, mal di testa, bruciore agli occhi e lacrimazione eccessiva.




Patologie del segmento posteriore




Maculopatia


La degenerazione maculare legata all’età (DMLE) è, una affezione che colpisce la porzione centrale della retina, la macula, sede della visione distinta.

La maculopatia o degenerazione maculare non dà dolore. Anzi, inizialmente il problema visivo può non venire notato, perché si supplisce con l’occhio buono. I primi sintomi di solito sono:

  • distorsione delle immagini (metamorfopsie), per cui gli oggetti appaiono deformati e/o rimpiccioliti.
  • macchia di “non visione” centrale, se viene interessata la parte centrale della macula (fovea), per cui osservando per esempio un viso, si vedono le orecchie ma non le espressioni, gli occhi e la bocca; oppure si vede la sagoma dell’orologio ma non l’ora indicata. Questa evoluzione può verificarsi rapidamente o nell’arco di mesi.


Distacco posteriore di vitreo


Il vitreo è la sostanza gelatinosa composta principalmente da acqua, collagene, proteine, etc che riempie il bulbo oculare

In seguito a improvvisa disidratazione o ad un trauma, il vitreo si coarta formando aggregati, le cosiddette mosche volanti, e si distacca dalla retina centrale

La sintomatologia è legata ad una improvvisa comparsa nel campo visivo di macchie scure mobili

la diagnosi è attraverso la visita oculistica e l’esame OCT.


Pucker maculare


Il pucker maculare è la formazione di membrane fibrotiche che crescono sulla superficie retinica interna. La loro crescita genera trazione sulla retina neurosensoriale con progressiva riduzione della capacità visiva.

La conferma diagnostica deve essere ottenuta tramite l’esame OCT (tomografia a coerenza ottica) che consente di:

  • analizzare gli strati della retina, in particolare la macula;
  • valutare l’entità della distorsione della retina stessa;
  • determinare nel tempo l’evoluzione della patologia”.

la terapia è prevalentemente chirurgica




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